giovedì 13 dicembre 2012

Un giorno di ordinaria follia.

Ecco, lo sapevo che mi sarebbe tornato utile questo blog!Ho bisogno di sfogare tutta la mia ansia e frustrazione su qualcuno/qualcosa!!E' anni che chiedo, invano peraltro, di ricevere come regalo (Natale, compleanno, onomastico, qualunque occasione sarebbe utile) un bel sacco da pugile...avete presente quelli circolari che si appendono a soffitto e che si vedono in tutti quei film di maschiacci muscolosi?!Ecco, esattamente quello. Avrei anche trovato il posto adatto dove posizionarlo, senza rischiare di rompere le chincaglierie di casa e senza rischiare di farmi male per il rinculo del sacco...ma niente!Nessuno ascolta quest'anima in pena e la sua richiesta e quindi mi tocca sfogarmi verbalmente con la prima persona (o il primo muro, vi ricordate che vi dicevo di soffrire di diluvio logorroico convulso?!)che mi capita a tiro e che ha la malaugurata sorte di trovarsi nel raggio di azione della mia ugola. Perchè, sapete, quando sono ansiosa e frustrata io non parlo: URLO!Ho bisogno che le parole mi escano a una a una dalla bocca e che rimbalzino sulle pareti per tornare più forti di prima!
Ma facciamo ordine. La giornata è iniziata subito male, malissimo: il sonno ha deciso di abbandonarmi alle 6.05, ben un'ora e un quarto prima del suono della sveglia...avete presente quando vi svegliate senza un vero e logico motivo (che so, scoppio di un temporale, calcio nelle costole della primogenita, squillo del telefono...), vi si sbarrano gli occhi e voi cominciate senza successo a contare quelle stramaledette pecorelle fino ad arrivare alla 1153 e scoprire che avete gli occhi più sbarrati e secchi di prima?!Bene, quindi capirete quanto fossi già stanca ancora prima di alzarmi dal letto...
Una volta abbandonato il piumone e cercato di svegliare a suon di trombe La Capa, mi aspetta la prima mossa: lavare i piatti della sera prima. Sì, lo ammetto: sono la solita che lascia i piatti sporchi nel lavandino nella speranza che la fatina delle pulizie la notte faccia il lavoro per me *_*
Subito dopo un susseguirsi di azioni automatiche: colazione, denti, lavati e vestiti, fai lavare e vestire La Capa, prepara lo zaino, la merenda, la giacca il cappello la sciarpa e il poncho (stamattina c'erano -3 gradi!!scherziamo?!?!), infila la giacca mentre scendi di corsa le scale cercando di allacciarla senza inciampare nella sciarpa, saluta genitori nonni zii e schizza fuori dal cancello cercando disperatamente di non arrivare per l'ennesima volta in ritardo a scuola. Premetto: io abito di fronte alla scuola...no comment, please...non sparate sulla CR ;-)
Tra una macchina parcheggiata come solo una donna sa fare e l'altra, raggiungiamo il traguardo e mentre lei mi saluta con la manina dalla porta a vetri io sono già volata verso casa; borsa, chiavi della macchina e via verso l'inferno chiamato METROPOLITANA. Non so se vi sia mai capitato di salire in metro la mattina...è come salire su una macchina del tempo, non si riesce a capire se sia mattina o sera, se la giornata di lavoro debba ancora cominciare o sia appena finita. Gli odori si mischiano talmente tanto da farti cadere in uno stato di trance, fino alla fermata successiva, quando una folata di aria gelida ti risveglia dal torpore di "Eau d'ascell" delle 9.12.
Una volta abbandonato il girone dell'inferno (lascio a voi scegliere quale, a seconda del sadismo dell'ATM) mi inoltro nelle fredde e ventose vie di Milano, dove l'aria ti taglia la faccia in due e le mani assomigliano a due polaretti alla fragola. Apro il negozio (di arredamento, ndr) e aspetto, speranzosa, che il riscaldamento faccia tornare i miei piedi ad uno stato solido meno simile al ghiaccio. La giornata scorre, lenta e monotona...finché mi ricordo che oggi, 12 Dicembre, la mia cocca ha la recita a scuola!!Chiudo di corsa il negozio e faccio a ritroso il percorso della mattina, sperando di saltare, almeno, la fase di trance...
Ore 15: inizio della recita. E subito noto un particolare inquietante: su 90 bambini, 88 sono vestiti identici, con pantaloni scuri e maglietta bianca...mi giro e naturalmente LEI è lì, raggiante e con un sorriso mezzo sdentato (ha perso il primo dentino, ma questa ve la racconto la prossima volta) nel suo bellissimo e sgargiante vestito grigio e fuxia, con le calze a righe fuxia e gli stivali rossi.......uno potrebbe pensare: sarà la protagonista del saggio, si deve distinguere. No, semplicemente ha dimenticato di dirmi dell'obbligo del completo bianco/nero *_* Per fortuna un'altra mamma, di un bimbo stavolta, non ha seguito le istruzioni per cui non mi sento la sola mamma irresponsabile e disorganizzata ad aver mandato a scuola la prole nell'abito sbagliato :)
La recita fila via liscia come l'olio, divertente e spiritosa e alle 16.30 tutti possono finalmente uscire dall'auditorium soffocante e respirare aria fresca (fidatevi: 40° C e 200 umani...mi vengono i bbbrividi!!).
La giornata sembra finita...e invece no, perchè in agguato si presenta la cena di famiglia...ma anche questa, vi assicuro, è un'altra storia ;)

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